LETTERA APERTA
Cara Gabanelli,
premesso che abbiamo apprezzato la
trasmissione e che fare luce fa sempre bene, soprattutto se si
considera la gravità dei fatti inconcepibili per un territorio che
fa della coesione sociale un suo vanto, ci sembra opportuno
evidenziare, alcune riflessioni sulla puntata di Report sul mobile
imbottito a Forlì.
Ciò, non per confutare una realtà
evidente da tempo e che ha portato ormai al dissolvimento di un polo
industriale fiore all’occhiello dell’economia forlivese, ma per
ripristinare verità e realtà, perché è solo così che si possono
creare le condizioni per una nuova e prosperosa prospettiva
economica e di sviluppo.
Crediamo che nella Tua trasmissione
sia mancato un punto di vista, una testimonianza se Vuoi, un
contraddittorio, non solo per amore della verità ma perché la cosa
certa è che chi ci ha rimesso in questa vicenda e ne paga le
conseguenze maggiori sono i lavoratori, sia quelli che hanno perso
il lavoro sia quelli che vengono sfruttati, bianchi o gialli che
siano. Perché ad essere ideologici non ci sembra sia il sindacato,
ma quel sistema di imprese, quell’idea di società che noi ogni
giorno combattiamo.
Forse sarebbe bene ricordare come è
complicato e molte volte impossibile, per il sindacato, non solo
essere ascoltati ma avere accesso in molte di quelle aziende
italiane sia degli imprenditori denunciati che degli altri,
figuriamoci in quelle cinesi.
Ed ancora, c’è qualcuno che a
tutt’oggi possa pensare che il sindacato tentenni sui temi del
contrasto al lavoro nero o irregolare? Su questi argomenti è da
tempo che a Forlì al tavolo del patto per lo Sviluppo chiediamo di
definire un protocollo sulla sicurezza e qualità del lavoro che
comprenda i temi degli appalti e delle sub- forniture chiedendo
interventi concreti e attivi nel contrasto alla irregolarità e alla
illegalità.
Non è forse che qualcun altro in
questo paese ha penalizzato il reato di clandestinità e
depenalizzato quello del lavoro nero, non sicuro e irregolare?
Forse sarebbe stato utile sapere
che già nell’aprile 2007 denunciavamo il manifestarsi di questo
fenomeno e ripetutamente siamo interventi chiedendo ad associazioni,
istituzioni, e istituti di vigilanza e controllo di intervenire.
Forse sarebbe emerso che su
richiesta del sindacato unitario si sono svolti due tavoli presso
l’amministrazione provinciale di Forlì nei quali abbiamo
sottolineato problemi, preoccupazioni, richieste e disponibilità.
Forse si sarebbe appreso che nel
dicembre 2008 su richiesta di CGIL CISL UIL di Forlì si è svolto un
incontro con il Prefetto proprio sul tema del lavoro nero, degli
appalti ai cinesi e delle preoccupazioni in termini di legalità e
sviluppo economico.
Alleghiamo il tutto, compresa la
lettera di un imprenditore del settore che si batte per la
concorrenza leale che a Gennaio scorso ci ringrazia per l’attenzione
e l’iniziativa da noi svolta in questo campo.
Non siamo risentiti per non essere
stati ascoltati, siamo preoccupati perché crediamo che occorra
partire da quello che c’è di “buono” siano esse imprese,
istituzioni, e lavoratori per costituire un Distretto che dia
prospettive economiche e di legalità al nostro territorio.
In questo CGIL CISL UIL hanno le
carte in regola e già da tempo hanno avanzato proposte concrete
sulle quali attendiamo ancora risposta, pronti a confrontarci e a
discutere con tutti, invitandoti anche a tornare a Forlì ad
ascoltare un’altra voce.
Cordialmente.
Forlì, 19.10.2009
Lettera
da un imprenditore |
Comunicato
stampa 24 Aprile 2007 |
Comunicato
stampa 15 Luglio 2008 |
Verbale
incontro 2008 |
Tavolo
sul mobile imbottito 29 Ottobre 2008 |
Tavolo
Istituzionale 5 Febbraio 2009 |
Verbale
incontro del 5 Febbraio 2009 |
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CGIL – CISL
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FORLI’
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