COMUNICATO STAMPA

TERME DI CASTROCARO

  

La stagione 2011 che si apre per i lavoratori delle Terme di Castrocaro è una stagione difficile che riempie di tensione non solo i corridoi dello storico stabilimento ma anche le vie della cittadina castrocarese.

 L’inizio infatti non è stato dei migliori, da una parte per la prima volta la stagione 2011 si è aperta senza accordo sindacale su assunzioni e carichi di lavoro con l’introduzione di lavoro a chiamata e la sostituzione di personale stagionale con partite iva, e dall’altra la stessa società che non riconosce gli accordi precedenti, è quella che chiede alla cittadinanza castrocarese piena fiducia volendo comprare le Terme di Castrocaro  con un piano industriale di 32 milioni di Euro.

 Il tema che a nostro avviso merita maggior attenzione non è tanto se sia possibile o meno la privatizzazione dello stabilimento, ma più che altro come, a chi, per quali finalità e con quali garanzie ciò viene definito nell’interesse sia dei lavoratori che dallo stabilimento ne traggono un beneficio diretto, sia per i cittadini e l’economia locale che rappresenta l’indotto essenziale per la qualità dello stesso prodotto termale.

Riteniamo pertanto che una discussione così complessa non possa essere svolta in un clima come quello che si sta vivendo dentro lo stabilimento. E’ necessario pertanto recuperare relazioni sindacali e con esse diritti dei lavoratori per far sì che anche la società Salsubium possa ritenersi un interlocutore credibile.

E’ inaccettabile infatti che Salsubium comunichi alle organizzazioni sindacali che si potranno recuperare le garanzie per i lavoratori solo al termine del percorso di privatizzazione negando l’incontro per addivenire ad un accordo e di fatto ponendo le basi per un ricatto inaccettabile modello Marchionne.

Certo, nella scorsa assemblea pubblica sul futuro delle Terme di Castrocaro, l’azienda ha rimarcato che verranno riassunte lo stesso numero di persone assunte negli anni precedenti. Ma con quali contratti? Con quali carichi di lavoro? E soprattutto ci chiediamo che e come verrà assunto?

E’ indispensabile dunque chiarire le intenzioni dell’azienda sia per il 2011 sia per il futuro. Il piano industriale presentato infatti non solo mette tra i primi obiettivi l’inaccettabile riduzione del costo del lavoro ma non dà ad oggi nessuna garanzia in merito alla certezza dell’investimento suddividendolo in tre trance la cui realizzazione dipenderà dai risultati.

Quale certezza  possiamo avere da una società che dopo aver investito, a suo dire, 24 milioni di euro, ha ancora bilanci in rosso? Forse è necessario per tutti prendersi il tempo per valutare i contenuti del piano industriale, sperando che prevalga quello spirito positivo che si respira tra i cittadini e che dice “ Il sistema terme che tiene insieme impresa lavoratori, ricettività alberghiera commerciale e di servizio è il patrimonio più importante di questo territorio, non possiamo permetterci di disperderlo o di svenderlo”.

E’ necessario un progetto che dia priorità e risposte al territorio, che mantenga la caratteristica termale dello stabilimento, che non svenda le acque che devono rimanere pubbliche come il parco e che garantisca la qualità del lavoro all’interno del compendio termale.

Un percorso difficile ma possibile se ognuno farà la sua parte. Ci aspettiamo che Salsubium faccia la sua convocando un tavolo che riapra la discussione sulla stagione 2011.

Forlì, 27.04.11 

      Enzo Santolini                                                                                Maria Giorgini

Segr. Gen.le CGIL Forlì                                                                 Segr. Gen.le FILCAMS Forlì