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COMUNICATO STAMPA Le ultime
novità in materia di orari commerciali, gli articoli apparsi in
questi giorni sulla stampa locale, e la convocazione di un tavolo da
parte del Comune di Forlì di tutti i soggetti interessati, rende
necessario fare chiarezza su quanto in questi ultimi tempi è
accaduto e su quanto potrà accadere nei prossimi mesi. Il Governo
precedente con la manovra finanziaria di luglio e con la circolare
del 28 ottobre del Ministro dello sviluppo aveva aperto la strada
alla liberalizzazione degli orari commerciali, strada che il Governo
attuale ha ripreso all’interno del Decreto che taglia le pensioni e
reintroduce l’ICI, con la totale liberalizzazione degli orari
commerciali.
Non più quindi una
limitazione alle sole Città d’Arte, ma la possibilità per negozi ed
ipermercati di aprire 24 ore al giorno, la domenica ed i giorni
festivi, come Natale e Pasqua penalizzando ulteriormente i
lavoratori del commercio, che rappresentano la stragrande
maggioranza dei lavoratori presenti nel nostro territorio,
aumentando così la fascia oraria di apertura dei negozi e la pretesa
della disponibilità negli orari notturni, domenicali e festivi dei
lavoratori.
Assieme a questa
norma, chiara e netta, si delinea anche il superamento dei vincoli
in materia di insediamenti commerciali, considerati contrari alla
libera concorrenza.
Libera concorrenza
, la quale a nostro avviso, non si ottiene nello scontro improprio
tra “grande” e “piccolo” che porta inevitabilmente al monopolio
della Grande Distribuzione Organizzata, ma dalla regolamentazione
che permette a tutti, grandi e piccoli, di confrontarsi liberamente
e a parità di condizioni sul mercato offrendo al cittadino e al
consumatore la migliore scelta.
Liberalizzazioni
che innegabilmente porteranno maggiori utili alle imprese della
Grande Distribuzione Organizzata (IPER), ma che danneggeranno
l’occupazione sia numericamente che in termini di qualità, i
consumatori, i cittadini, la qualità della vita di migliaia di
persone nel nostro territorio e che rappresentano un modello di vita
che non lascia spazi ad altro che al consumo.
Il superamento dei
vincoli sugli insediamenti commerciali comporterà inoltre il
progressivo deturpamento ambientale delle campagne nella periferia
forlivese con “superstore”che venderanno a basso costo e a bassa
qualità lo stesso prodotto importato e standardizzato che porterà
alla progressiva desertificazione del centro storico con
l’inevitabile chiusura dei negozi di piccolo e medio commercio che
non potranno reggere la concorrenza.
Filcams CGIL
Fisascat CISL Uiltucs UIL di Forlì chiedono che Comune di Forlì e
Regione Emilia Romagna intervengano per la cancellazione di questa
norma, ribadendo, per quanto concerne al territorio, la validità
degli accordi sottoscritti ad aprile 2011 che prevedono un massimo
di 22 domeniche di apertura e la chiusura nelle festività
salvaguardando così l’ equilibrio tra interessi dei consumatori, dei
lavoratori, delle imprese di piccola e di grande dimensione. Gli accordi
sottoscritti rappresentano un difficile equilibrio tra le parti,
qualora questo non venisse rispettato, le OO.SS mobiliteranno i
lavoratori del settore ritenendo che la coesione sociale sia un
elemento che debba continuare a contraddistinguere il territorio e
che per questo obiettivo ognuno debba fare la sua parte. I
lavoratori la stanno facendo ci aspettiamo da parte di tutti il
rispetto degli accordi.
Le OO.SS Filcams CGIL- Fisascat CISL- Uiltucs UIL |