UNA RAGIONE IN PIU’ PERCHE’ I LAVORATORI DEL COMMERCIO ADERISCANO ALLO SCIOPERO GENERALE INDETTO DALLA CGIL PER IL 6 SETTEMBRE 2011

I Lavoratori del commercio si preparano nuovamente allo sciopero.

 

Dopo il contratto separato firmato da Cisl Uil senza la Cgil che non restituiva nulla dal punto di vista economico e metteva pesantemente la mano sui diritti quali in specifico il trattamento economico di  malattia e i permessi, adesso i lavoratori del commercio si trovano pesantemente penalizzati anche dalla manovra finanziaria.

 

Si tratta infatti, per l’intero mondo dei lavoratori dipendenti e dei cittadini che pagano regolarmente le tasse, di una manovra assolutamente iniqua che taglia lo stato sociale, introduce la possibilità di derogare all'art.18 dello statuto dei lavoratori (rendendo pertanto più facile licenziare) non fa nulla per colpire l'evasione fiscale né per avere entrate dalle grandi ricchezze attraverso una patrimoniale.Anche i decantati “tagli” alla politica sono indirizzati male e sono posticipati nel tempo gli effetti reali.

 

Inoltre  ed in modo assolutamente vergognoso si vorrebbero cancellare tutte le festività che caratterizzano l'identità culturale del nostro Paese : il 25 Aprile, il 1 Maggio ed il 2 Giugno oltre a quella religiosa del Patrono.

 

A tutto questo, per i lavoratori e lavoratrici del commercio, si aggiunge l'effetto pesantissimo sulle condizioni di lavoro (e di vita) per effetto della “liberalizzazione selvaggia” prevista in tema di aperture domenicali e festive e  sugli orari.

 

Con un semplicissimo tratto di penna ci troviamo cancellati  difficili equilibri che tengono insieme il territorio, penalizzando non solo i lavoratori ma anche il piccolo medio commercio e nuovamente il centro storico, agevolando unicamente le grandi strutture.

 

Secondo la manovra gli esercizi commerciali potrebbero aprire:

 

-        tutte le domeniche dell'anno;

-        tutte le festività, compreso Pasqua, Natale, Ferragosto...;

-        nessun limite all'orario massimo giornaliero (oggi di 13 ore), compreso il superamento del limite dell'orario notturno, oggi previsto per le ore 22,00.

 

Come ampiamente dimostrato nei fatti questo insieme di interventi non fa aumentare i consumi, non aumenta l'occupazione, va a svantaggio della piccola e media distribuzione e porterebbe alla chiusura di tante piccole realtà, non compensate dalle assunzioni precarie della grande distribuzione.

 

Queste ragioni fanno parte delle più ampie ragioni dello sciopero generale indetto dalla Confederazione e anche per questo la Filcams invita i lavoratori del commercio a scioperare il 6 settembre contro la manovra e a difesa degli accordi territoriali tra istituzioni e parti sociali che regolamentano il limite alle aperture indiscriminate.

 

 

Giorgini Maria

Segr.Gen. Filcams CGIL Forlì