Dal 1° gennaio ad oggi sono circa 70 gli accordi di cassa integrazione ordinaria e straordinaria prevalentemente in deroga che riguardano il settore commercio per un totale di circa 620 lavoratori interessati.
Non considerando le procedure collettive di mobilità che spesso si svolgono al termine dei percorsi di cassa integrazione e a fronte di chiusura di aziende. I nostri uffici hanno aumentato la percentuale mensile di impugnazioni dall’anno precedente del 200%, di questi i licenziamenti individuali sono al 90% in aziende sotto i 15 dipendenti.
Aumenta inoltre anche qui in maniera esponenziale il contenzioso sia in corso di rapporto di lavoro ( contestazioni disciplinari...) sia in chiusura del rapporto di lavoro.
Aumenta del 150% la nostra attività relativa al recupero credito passando solo per il commercio da 120 posizioni (dicembre 2011) a 180 a fine novembre 2012.
I dati parlano chiaro la crisi dei consumi, forte in particolare nel settore extra-alimentare, è responsabile di una parte di questi dati. Le politiche recessive che pesano sul reddito di lavoratori e pensionati e le generali incertezze, hanno determinato la forte contrazione dei consumi non indispensabili.

Ma certamente bisogna registrare l'effetto negativo della liberalizzazione degli orari commerciali, che ha fatto saltare quel delicato equilibrio tra piccolo e grande commercio, tanto vero che mentre le vendite calano del 11.6% nella piccola distribuzione , nella grande distribuzione il calo è del 2.8% (al terzo trimestre 2012) .

Chi credeva che all'inevitabile arretramento degli occupati nel piccolo commercio, corrispondesse una crescita occupazionale nei colossi della Grande Distribuzione, oggi dovrebbe riflettere. Il saldo occupazionale del settore è negativo, le uscite (dimissioni, licenziamenti, pensionamenti) sono infatti superiori alle nuove assunzioni.

Dal nostro osservatorio è chiaro che , mentre ad uscire sono perlopiù lavoratori e lavoratrici a tempo pieno ed indeterminato, i pochi assunti sono in grandissima parte precari a tempo determinato assunti per pochi mesi, oppure assunti ad orario ridottissimo (da 8 a 20 ore settimanali).

Diventa quindi ancora più urgente rivedere al più presto una normativa sulla deregulation degli orari depressiva sul fronte occupazionale, che riduce la concorrenza e che causa l'innalzamento dei prezzi al consumo.

Per le ragioni su espresse ci è sembrato utile e necessario porre il focus dell’attenzione su un settore che ha perso definitivamente il ruolo di ammortizzatore dell’industria passando nei fatti ad un settore colpito da una forte crisi che per la prima volta registra un calo di occupazione, nonostante la seccata flessibilità sia nelle forma contrattuali che nella prestazione lavorativa.

L’email dedicata soscommercio@cgilfo.com a cui garantiamo una risposta entro 48 ore è da oggi un utile strumento per dare un riferimento ai lavoratori disorientati dalle difficoltà sempre più evidenti del settore, dall’aumento di richieste di flessibilità, di dilazione degli orari e di carichi di lavoro.


Speriamo con questo di iniziare un dialogo costruttivo anche con questi tanti lavoratori che per non conoscenza, o per mancanza di tempo, hanno difficoltà a rivolgersi alle sedi sindacali. Lo strumento informatico può intercettare nuovi bisogno e nuove modalità, noi tentiamo di farlo.

LE PRIME 10 COSE DA SAPERE - Scarica il vademecum

1. ASSUNZIONE E PERIODO DI PROVA: l’assunzione (compreso il periodo di prova) deve sempre risultare in forma scritta. Il periodo di prova deve essere retribuito (non gratuito!!!). Se così non è probabilmente stai lavorando in una forma irregolare rischiando oltre che di non essere pagato anche di non essere assicurato! L’azienda ti deve informare e formare in merito ai rischi presenti in azienda e ti deve fornire gli adeguati dispositivi di protezione individuale!!!


2. RIPOSO: la norma prevede un riposo giornaliero di 11 ore tra un turno e l’altro e 1 riposo settimanale di 24 ore di solito coincidente con la domenica. Se la domenica è lavorativa il riposo può essere anticipato alla settimana precedente o a quella successiva, ma và usufruito. La festività non sostituisce il giorno di riposo!!!


3. DOMENICHE: il lavoro domenicale è svolto sulla base del principio della volontarietà,rotazione e con la garanzia del presidio minimo. Pertanto le domeniche lavorate vanno concordate e non imposte! Le domeniche di dicembre sono maggiorate per tutti i lavoratori del commercio di Forlì e Cesena al 45%. Il riposo settimanale, anticipato o posticipato va garantito.


4. LAVORO FESTIVO: il lavoro nella giornata festiva può essere richiesto dall’azienda ma, come lo straordinario, non è obbligatorio. Pertanto il lavoratore può rifiutarsi. Il festivo lavorato da diritto ad una giornata in più di retribuzione mensile e deve essere maggiorato come straordinario festivo.


5. PAUSA: il lavoratore ha diritto a 10 minuti di pausa ogni 6 ore di lavoro, se non previsti accordi integrativi la pausa di norma non è retribuita!. La pausa fisiologica è sempre un diritto!!!


6. MALATTIA: l’assenza per malattia deve sempre essere immediatamente comunicata. I lavoratori che svolgono attività lavorativa nei giorni festivi e prefestivi, qualora la malattia con inabilità lavorativa inizi nella giornata di sabato, dovranno rivolgersi alla guardia medica per le giornate del sabato e dei giorni festivi o prefestivi.


7. RETRIBUZIONE: la retribuzione nel commercio deve essere corrisposta entro il 15 del mese successivo correlata da busta paga. Se non ricevi retribuzione e/o busta paga non aspettare a lungo rivolgiti immediatamente ad una sede sindacale.


8. FERIE E PERMESSI: Le ferie sono 26 giorni all’anno, suddivise di norma su due periodi e devono tener conto delle esigenze dell’impresa e del lavoratore. I permessi sono 104 h annue (88 per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti) e vanno usufruiti dai lavoratori in momenti di minor attività.


9. CONTESTAZIONE DISCIPLINARE: se hai ricevuto una contestazione disciplinare devi rispondere entro 5 giorni. La contestazione non può essere generica ma precisa e puntuale. La successiva eventuale sanzione deve essere corrispondente a quanto previsto dal contratto nazionale. Se ti addebitano rotture, danni, furti o quant’altro non sei tenuto al pagamento rivolgiti subito ad una sede sindacale.


10. LICENZIAMENTO: l’azienda non può licenziarti senza comunicazione scritta e senza giustificato motivo o giusta causa. Se ricevi una lettera di licenziamento verifica immediatamente con le organizzazioni sindacali il contenuto. Il licenziamento può essere contestato entro 60 giorni dalla lettera di licenziamento ( e non dall’ultimo giorno di lavoro come tanti pensano!!!).