COMUNICATO STAMPA
MARCEGAGLIA: FACCIAMO
CHIAREZZA.
IL SINDACATO SERVE PER DIFENDERE LA DIGNITA’
E I DIRITTI DELLE PERSONE.
Visto quanto apparso sui mezzi di informazione locali,
contenenti informazioni false per chi era presente agli incontri ai quali si fa
riferimento, precisiamo che nell'incontro del 30 gennaio 2012 l'Azienda,
rappresentata dalla proprietà, ha dichiarato che il sindacato doveva accettare
le conclusioni dei salari di ingresso di Casalmaggiore e Ravenna, economicamente
equivalenti come risparmio per l'azienda.
A fronte di un eventuale accordo sul salario di ingresso,
Marcegaglia ha dichiarato che sarebbero in programma 180/200 assunzioni in tutto
il Gruppo nei prossimi due anni, di cui solo 20 a Forlì (compresi i 12
interinali già presenti in stabilimento).
A questo punto CISL e UIL hanno chiesto di fare un accordo
separato che, a pari costo per l'azienda, preveda un salario di ingresso su 5
anni, e quindi riducendo ulteriormente la paga dei lavoratori in quel periodo.
L'azienda ha respinto l'idea di un accordo separato e ha
chiesto la posizione della FIOM.
La delegazione della FIOM CGIL ha richiesto di poter aprire
una trattativa vera che non fosse condizionata da posizioni immodificabili
dell'azienda, i "saldi invariati".
La FIOM ha chiesto anche che, nel rispetto dei contratti
aziendali da poco rinnovati, tutti gli interinali in scadenza siano portati ai
dodici mesi di servizio.
Sugli investimenti a Forlì – salario di ingresso o meno –
l'azienda ha dichiarato che su Forlì nessun investimento di lungo periodo era
stato deciso (ma che se ne era solo parlato) e che lo stabilimento di Parma –
dove ricordiamo lavorano solo 25 persone senza contratto aziendale e senza 14ma
– è in affitto con due anni di tempo per Marcegaglia per decidere cosa farne.
Penso a questo punto che sia necessario che i lavoratori di
Forlì siano informati di tutto quanto discusso a Gazoldo al più presto, con
un'apposita assemblea retribuita a cui crediamo nessuno si possa sottrarre.
La FIOM e la CGIL da sempre sono attente alla crescita e allo
sviluppo del territorio e ritengono che un’azienda come Marcegaglia possa e
debba riconfermare il proprio impegno sul territorio (anche con nuovi
investimenti al momento non previsti) non sottraendosi a quella responsabilità
sociale dovuta da parte di chi ha beneficiato in tutti questi anni della
professionali e della qualità delle risorse di questo territorio.
La FIOM e la CGIL sono contrarie al salario di ingresso, ma
ritengono che si possano trovare soluzioni superando le indisponibilità
dell’azienda e con gli strumenti previsti da leggi e contratti: agevolazioni per
assunzione di giovani con l’apprendistato e di lavoratori in mobilità.
Crediamo che il sindacato, se si vuole ancora considerare
tale, non possa accettare i ricatti sulla pelle di lavoratori che rischiano il
posto (i 12 interinali) e anche che la discussione sul salario di ingresso sia
servita e serva all'azienda per non discutere dei tanti problemi che ci sono in
tutti gli stabilimenti – Forlì compreso.
Crediamo infine che i lavoratori non abbiano bisogno di
accordi che diminuiscano lo stipendio e i diritti (che è poi uno dei motivi per
i quali dalla crisi non si esce), ma di un sindacato che dia coraggio e che
difenda la dignità e i diritti delle persone in tutti i posti di lavoro.
Forlì 31 gennaio 2012
per la FIOM CGIL
di Forlì
per la
Camera del Lavoro –CGIL di Forlì
Michele Bulgarelli
Enzo Santolini
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