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Documento Attivo delle delegate e dei delegati FIOM CGIL Forlì, 17 maggio 2010
INFONDATI GLI OTTIMISMI SULL’OCCUPAZIONE NEL TERRITORIO: MOBILITIAMOCI PER LA DIFESA DEI POSTI DI LAVORO E DEL SALARIO. I SACRIFICI NON LI POSSONO FARE SEMPRE E SOLO I LAVORATORI.
L’attivo delle delegate e dei delegati della FIOM di Forlì esprime forte preoccupazione a partire dai dati resi noti dall’INPS locale nei giorni scorsi sul ricorso alla Cassa Integrazione e dalla Provincia sui livelli di disoccupazione e sulla dinamica del mercato del lavoro, e impegna tutta l’Organizzazione a difesa dei posti di lavoro, dei livelli salariali e della qualità dell’occupazione e dei contratti. A partire dal caso Electrolux, dove la multinazionale mette in discussione sia l’occupazione (con la richiesta di 300 esuberi) che le condizioni di lavoro, a partire dal caso delle lavoratrici e dei lavoratori di Villa Serena-Villa Igea ai quali i delegati della FIOM portano la solidarietà dei metalmeccanici, a partire dalle decine di aziende dove vengono chiesti tagli ai “costi fissi”, intendendo sempre e solo i posti di lavoro e il salario dei lavoratori, i delegati e le delegate della FIOM di Forlì denunciano un attacco complessivo del sistema delle imprese nei confronti dei livelli salariali, degli orari di lavoro e della qualità – oltre che quantità - dell’occupazione. Non è accettabile che a pagare la crisi siano sempre e solo le lavoratrici ed i lavoratori, che avevano già prima della crisi il problema di arrivare alla “quarta settimana” del mese e che oggi hanno gli stipendi falcidiati dalla cassa integrazione. Dal momento che ci vengono sempre chiesti sacrifici, vorremmo che i sacrifici li facessero colori che di sacrifici non ne hanno fatti mai; e allora perché non si introducono tetti alle retribuzioni, anche nelle aziende del territorio, dei dirigenti, dei manager, dei quadri intermedi, e anche di quei consulenti esterni che vediamo sempre più spesso nelle imprese? L’attivo delle delegate e dei delegati non condivide affatto l’ottimismo espresso da qualcuno nei giorni scorsi sui dati occupazionali del territorio, visto che quegli stessi dati mostrano un dilagare della precarizzazione dei contratti individuali di assunzione, oltre che un incremento ingiustificabile e inaccettabile dei licenziamenti nelle piccole imprese: qualità dell’occupazione significa contratti a tempo indeterminato, percorsi certi di ingresso e stabilizzazione in azienda e sbarramento a esternalizzazioni e appalti al ribasso. Queste richieste sono già contenute nella piattaforma della CGIL di Forlì “crisi- sviluppo- territorio: le proposte della CGIL”. A quella piattaforma e in modo particolare a quelle richieste vanno date delle risposte precise da parte delle Istituzioni locali e del sistema delle imprese (a partire dalle associazioni di rappresentanza più importanti). In assenza di risposte in tempi certi e di segnali chiari a favore di un modello industriale fondato sulla buona occupazione, sulla stabilità dei contratti e su una diffusa pratica di confronto e di democrazia nei luoghi di lavoro, le delegate e i delegati metalmeccanici chiedono alla CGIL di Forlì di avviare una mobilitazione di tutti i lavoratori e i pensionati del territorio.
Approvato all’unanimità
Forlì, 17 maggio 2010
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